La struttura del forno da pane non è attestata nello scavo archeologico di Poggibonsi.
Abbiamo però deciso di realizzarla perché di grande aiuto nelle occasioni didattiche e durante quelle di tipo più conviviale; inoltre ci permette di mostrare la differenza tra due tipologie diverse nell'azione di cuocere pane o suoi derivati; infatti vicino al forno in questione si è scelto di realizzare uno dei tanti focolari a terra esterni alle capanne individuati nell'intervento archeologico e destinarlo alla cottura nei testi, una forma ceramica presente in abbondanza in ognuno degli edifici scavati.
Per realizzarlo la decisione è caduta sull’approfondire la bibliografia archeologica esistente in ambito di scavo dei villaggi di periodo merovingio e carolingio.
I forni sono installati all’aperto, in gran parte scavati nel terreno; la camera di cottura, circolare o ovale, è separata dal camino vero e proprio, posto in una fossa anteriore più o meno sviluppata. Potevano essere utilizzati oltretutto per la cottura di altri alimenti e per altri lavori come l’essiccazione quando il calore diminuiva.
L’archeologia sperimentale ha dimostrato l’efficienza e come soddisfano completamente la loro funzione radiante.
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La base su cui appoggia il forno
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La struttura a calotta
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Il rivestimento in terra
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La camera di cottura
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Il tempo di riscaldamento