L’orto di Gottfried nasce nel 2019 come progetto di ricerca per la tesi di laurea Magistrale di Matteo Trivella (Relatore Prof. Marco Valenti). È una zona ortiva sperimentale in cui vengono coltivati ortaggi ed erbe descritti dalle fonti del periodo altomedievale.

L’orto sperimentale si estende su una superficie totale di circa 50 mq ed è composto da ventisette aiuole quadrangolari, cinque aree per la coltivazione in piano e cinque aiuole circolari esterne.

La progettazione ed esecuzione hanno richiesto l’impiego di 29 giornate lavorative: recinto, aiuole, zona franca di deposito attrezzi e una tettoia. Al suo interno lo spazio ortivo è stato suddiviso in più zone destinate ognuna ad una coltura diversa, direttamente a terra, e in aiuole.

L’utilizzo dello schema ad aiuole quadrangolari per le quali si è ritenuto necessario creare un nuovo terreno sciolto, viene descritto nel poemetto Liber de cultura hortorum meglio conosciuto come Hortulus, nel IX secolo, dal monaco di Reichenau Walafrid Strabo. Questo espediente si è reso necessario per far fronte ad alcune problematiche legate alla composizione del terreno poggibonsese, poco drenante e per questo non andato alla coltivazione.

Lo studio in aggiunta si propone di analizzare ulteriori aspetti riguardanti il suolo attraverso analisi pedologiche per conoscere le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche ed elaborarle per ottenere delle indicazioni riguardanti la fertilità del suolo stesso.

Per completare la sperimentazione, Gottfried, ha deciso di coinvolgere un ulteriore aspetto del periodo altomedievale, quello legato alle credenze astronomiche: in particolare quelle riguardanti la semina.

Un po' di numeri: 
  • Le dimensioni

    50 mq

  • La suddivisione interna

    27 aiuole quadrangolari, 5 aree per la coltivazione in piano

  • Il recinto

    25 metri di perimetro, realizzato con 57 pali in castagno

  • Il concime utilizzato

    980 Kg di stallatico equino

  • Le specie piantate

    73 ortaggi citati nel Capitulare de Villis di Carlo Magno